Il centro della città di Livorno
La Piazza Giuseppe Micheli, di fronte alla darsena Vecchia, è celebre per la presenza del monumento a Ferdinando I, voluto da Cosimo II per celebrare le vittorie del padre contro i turchi e i pirati barbareschi. La statua centrale di marmo fu scolpita da Giovanni Bandini e fu installata sulla base nove anni dopo la morte del granduca. I Quattro Mori incatenati ai piedi del condottiero furono aggiunti più tardi ad opera di Pietro Tacca e divennero famosi al punto da essere l'emblema della di Livorno.
Le quattro figure in bronzo furono realizzate dal Tacca prendendo a modello due schiavi del Bagno delle Galere. Fuse a borgo Pinti, furono trasportate via acqua sull'Arno fino alla foce e poi lungo la costa per raggiungere la Darsena di Livorno.
Alle spalle del monumento ai Quattro Mori si conserva un tratto delle mura medicee che oggi ospita l'Hotel Granduca. Sul bastione si trovano due lapidi; la prima ricorda la casata dei granduchi, la seconda Robert Dudley, conte di Warwich e Leicester e duca di Northumberland che fu un navigatore famoso e ingegnere.
Lasciati i Quattro Mori alle spalle, troviamo Via Grande, una strada ricca di negozi da entrambi i lati che conduce al centro della città. A metà della Via Grande c'è Piazza Grande, un tempo chiamata piazza d'Arme, circondata da portici in marmo. In larga parte distrutti durante la guerra, i portici originali sopravvivono solo nell'angolo nordorientale della piazza.
La piazza ospita il Duomo costruito nel 1595 e il 1606. La chiesa fu distrutta durante i bombardamenti del 1943. La ricostruzione ha riprodotto le forme originali con un portico che si affaccia sulla piazza.
All'interno si possono ammirare le grandi tele Trionfo di Santa Giulia di Jacopo Ligozzi, Assunzione della Madonna di Domenico Cresti da Passignano, San Francesco che riceve il bambino da Maria di Jacopo Chimenti da Empoli, dipinte tra il 1619 e il 1623.
La via Grande, in direzione di piazza della Repubblica, incrocia a sinistra via della Madonna. La strada testimonia le origini multiculturali di Livorno con le sue numerose chiese delle più antiche "nazioni". Per prima si incontra la chiesa della Santissima Annunziata, che ricorda il contributo della Grecia al restauro dell'edificio. Più avanti c'è la Chiesa della Madonna che ospita altari di tutte le "nazioni" e per ultima la chiesa di San Gregorio degli Armeni di cui rimane solo la facciata.
Piazza della Repubblica è una delle piazze più popolari di Livorno, detta anche piazza del Voltone per la gigantesca volta che sottostà alla piazza e sovrasta le acque del Fosso Reale, è circondata da palazzi d'epoca e un tempo vi era il caffè dove fu organizzata in segreto la rivolta mazziniana del 30 giugno 1857.
All'angolo con via Grande si trova il Cisternino, complesso architettonico costruito con la funzione di serbatoio di distruzione idrica delle acque provenienti dalle sorgenti di Colognole. La facciata è in pietra chiara di Parrana mentre all'interno vi è una semicupola sostenuta da pilastri con una capacità di 11000 metri cubi.