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Storia di Livorno, informazioni per il turista

Fortezza Porto LivornoIl turista che ha scelto Livorno come meta delle proprie vacanze resterà affascinato dalla sua storia, tipica di quelle città turistiche che nascono dall'incontro di culture, lingue e volti diversi.

Le origini di Livorno risalgono ai romani ma il porto fu costruito sotto Cosimo I, Granduca di Toscana, in alternativa a Pisa il cui porto si stava insabbiando. Per assicurarsi uno sbocco sul mare il Granduca incaricò il maeatro del Rinascimento Bernardo Buontalenti di costruire una "città ideale", cioè progettò una nuova città fortificata intorno al nucleo originario dell'abitato labronico, con un imponente sistema di fossati e bastioni.

Il progressivo interramento del vicino Porto Pisano, coincise con l'affermazione del villaggio livornese che si trasformò in un punto di riferimento per la navigazione ed un centro di scambi internazionali dotato, tra il XIII ed il XIV secolo, di un sistema di fortificazioni e di un maestoso faro, noto col nome di Fanale dei Pisani.

Più tardi i duchi medici lo dichiararono porto franco e gli diedero uno statuto piuttosto libertario che portò ad un proliferare di attività commerciali spesso legate alle intense attività portuali.
Questa fu una mossa astuta che richiamò ebrei, greci, spagnoli mussulmani, cattolici inglesi e una folla cosmopolita di altri esuli che la trasformarono nella Tangeri dell'epoca.

Il popolamento della città fu favorito anche dall'emanazione, tra il 1590 ed il 1603, delle cosiddette "Leggi Livornine", che garantivano, per gli abitanti di Livorno, libertà di culto e di professione religiosa e politica a chiunque fosse stato ritenuto colpevole di qualsiasi reato (con alcune eccezioni, tra le quali l'assassinio e la "falsa moneta").

La liberalità del Granducato di Toscana fece della città di Livorno un rifugio sicuro per molte comunità costrette a lasciare i luoghi di origine a causa delle persecuzioni etniche, razziali, religiose e politiche. Fu così che arrivarono Ebrei, Armeni, Greci che contribuirono fortemente allo sviluppo culturale e intellettuale della città.

Ecco perché la storia di Livorno è stata influenzata da usi e costumi di diverse etnie che a Livorno si insediarono quando i Granduchi decisero di farne una piazza mercantile cosmopolita.
Si può affermare quindi che Livorno non ha una storia ma molte storie, tante quante sono le popolazioni da cui discendono oggi i livornesi.

Nel Settecento, sotto la dinastia dei Lorena, ci fu un proliferare delle arti in genere e in particolare dell'editoria; qui vennero pubblicati Dei Delitti e delle pene di Cesare Beccaria e, nel 1770 la terza edizione dell' Encyclopédie ou Dictionnaire raisonnè des Sciences, des Arts et des Mètieres di Diderot e D'Alembert.

Gli inizi del XX secolo portarono ad un fiorire di numerosi progetti architettonci ed urbanistici: gli eleganti stabilimenti termali e balneari, che avevano fatto di Livorno una delle mete turistiche più ambite sin dalla prima metà dell'Ottocento, la nuova stazione ferroviaria della linea Livorno - Cecina e i piani di risanamento del centro.