U.S. Livorno Calcio
Il gioco del calcio arrivò a Livorno grazie al figlio del viceconsole britannico di Livorno Giovanni Domenico Carmichael, che ne imparò le regole osservando i giocatori inglesi. La prima storica partita che venne giocata a Livorno fu organizzata dallo stesso Carmichael, insieme a improvvisati giocatori e un pubblico sempre più entusiasta. Fu così che l’interesse per il calcio a Livorno cresce sempre di più e nascono le prime esigenze di creare una vera realtà calcistica. Nasce così la Virtus Juventusque, con primo presidente Umberto Odett Santini. Come campo per gli allenamenti fu scelto il poligono di tiro alla Bastia, e i colori sociali vennero definiti in strisce verticali bianco-blu.
Dopo pochi anni, ecco prendere vita un’altra società sportiva, la Spes (Società Per l’Esercizio Sportivo) e la Toscana Football Club, che chiuse i battenti dopo soli 2 anni per inadempienze economiche. Fu così che le 2 squadre livornesi, la Spes e la Virus decisero di unirsi in una sola società calcistica per cercare di primeggiare come prima squadra calcistica della Toscana: nasce così l’U.S. Livorno, nonostante le iniziali difficoltà con le rivali tifoserie.
La nuova società sportiva adottò i colori sociali della città: l’amaranto con calzoncini bianchi.
Nel 1920 arrivano i primi risultati in campo nazionale, il Livorno arriva alla finalissima di Bologna contro l’Internazionale di Milano che riuscì a battere gli amaranto per 3-2. Il Livorno conquistò il secondo posto, diventando così vice-campione d’Italia.
Questa la formazione che scese in campo :
- Jacoponi I.
- Baratella
- Innocenti II
- Innocenti
- Nigiotti
- Collaveri
- Corte
- Jacoponi II
- Magnozzi
- Bargagna
- Longhi
- Allenatore: Piselli
Nel 1921 il Livorno ci riprova ancora, arrivando in semifinale contro il suo rivale storico: il Pisa. La partita si svolse sotto un forte clima di tensione, che culminò poi con la vittoria del Pisa. Le due squadre furono separate dalla federazione a causa di una furibonda invasione di campo avvenuta a fine partita. Passano gli anni e il Livorno continua a destare sempre maggiore interesse nei tifosi, nasce così l’esigenza di uno stadio più grande che venne costruito in occasione dei mondiali del 1934, la nuova struttura venne intitolata a Edda Ciano Mussolini.
Il 1943 si dimostra per il Livorno un anno eccezionale: la squadra inizia il campionato con molti giocatori provenienti dalle serie inferiori, giocatori all’inizio poco considerati ma che portano il Livorno a sfiorare lo scudetto con un gioco veloce, rapido e potente guidata dall’allenatore Ivo Fiorentini. Gli amaranto rimasero in testa alla classifica per 26 giornate, ma videro sfumare l’opportunità di vincere lo scudetto contro il Bari in una partita memorabile, caratterizzata da una grande squadra amaranto che credette fino all’ultimo nell’impresa, purtroppo oscurata da un’altrettanto brava Bari e una serie di incredibili sviste arbitrali. Il Livorno rimase però la vincitrice morale del torneo.
Seguirono anni particolari per il Livorno, caratterizzati da un ritorno in B e una retrocessione in C nel 1955. Furono anni duri per la società amaranto, che nonostante vantasse un temuto attacco dei detto dei “5 B” : Bodini, Bimbi, Bronzoni, Bernardis e Balleri la squadra non riuscì a sollevarsi dalla serie C. Seguirono negli anni 3 fallimenti economici per la società, un duro colpo per la tifoseria e i dirigenti: nacquero così altri club che si costituirono in Centro di Coordinamento con lo scopo di sostenere il Livorno e di riorganizzare la tifoseria, grazie anche all’ottimo sostegno degli Ultras amaranto.
Il 1984, il Livorno dei record
Il 1984 fu un anno decisamente incredibile per la squadra e per tutta la città di Livorno: nel campionato precedente gli amaranti furono retrocessi in C2 e venne ingaggiato il nuovo allenatore Renzo Melani, il più esperto coach della C2. I risultati non tardarono ad arrivare, e risultarono decisamente al di sopra di ogni aspettativa: gli amaranto non persero nemmeno una partita, subendo soltanto 7 goal in tutto il campionato, un record ancora imbattuto.
Un record che fa decisamente impressione è sicuramente il numero degli spettatori che seguirono la squadra durante tutto il campionato (ricordiamo che si tratta comunque della C2): furono 9.565 gli spettatori paganti presenti a ogni partita. Il 1984 viene ricordato ancora oggi come un anno incredibile. Ricordiamo gli eroi della fantastica impresa: Grudina, Casarotto, Tognarelli, De Rossi, Finetto, Berlini, Villanova, De Poli, Araldi, Ilari, Palazzi, Beni, Pontis, Bertini, Salvi, Meloni, Cozzi, Maccanti e Paoli.
Il campionato 2001/2002 è l’anno del trionfo: finalmente il Livorno alza la testa e dopo 30 anni la squadra torna in serie B, grazie a un bomber chiamato Protti che con ben 27 reti si classifca primo nella classifica cannonieri del torneo. Sono da ricordare le 2 vittorie nei derby contro il Pisa, vinte per 2-0 e 3-1, le vittorie contro il Treviso per 4-1 e 2-1.
L’anno successivo il Livorno si piazza a metà classifica, grazie a un buon lavoro del mister Donadoni e del sempre ottimo Protti, che si guadagna anche nella massima serie il primo posto nella classifica marcatori con ben 23 reti. L’anno 2003/2004 vede un Livorno strepitoso, guidato dalla coppia d’attacco Protti e Lucarelli, realizzatori di ben 53 reti. La squadra sembra aver ritrovato il ritmo giusto per sostenere un campionato ad altissimi livelli: il nuovo tecnico Walter Mazzarri e il presidente Aldo Spinelli riescono nell’impresa e portano la squadra amaranto alla conquista della serie A dopo 55 anni.
Gli anni 2004 2005 e 2006 vedono un Livorno capace di intimorire e mordere anche le squadre più blasonate della massima serie e nel campionato 2005/2006 si classifica al nono posto, ma grazie ai fattacci di Calciopoli vviene classificato sesto, accedendo così per la prima volta nella sua storia alla Coppa Uefa 2006/2007.
Informazioni utili
Associazione Sportiva Livorno Calcio s.r.l. (1915)
Via Indipendenza, 16 – 57126 Livorno
Telefono: 0586 219 295
Stadio: Armando Picchi
Piazzale Montello, 14 – Ardenza (Livorno Sud)